Ci presentiamo
Giuseppe Miccoli
Giuseppe Miccoli vive e lavora a Maccarese, un piccolo paese tra mare e campagna a pochi chilometri da Roma, ma è originario del Vallo di Diano, in Campania, dove la natura ricca ed incontaminata lo ha aiutato a crescere.
Insegna yoga e meditazione da oltre trenta anni.
È fisioterapista shiatsu.
È fondatore dell’asilo nido “Il piccolo principe Yogarmonia” la cui pedagogia si basa sul progetto “yoga in culla” e sulla combinazione fra le tecniche a mediazione corporea e l’immersione nella natura.
È un viaggiatore. Pratica l’escursionismo, il trekking e la speleologia fin da bambino ed è guida ambientale del WWF.
È ideatore del progetto benessere “Yogarmonia walking e trekking” e accompagna gruppi, in Italia e all’estero, proponendo esperienze che coniugano l’ambiente, la ricerca spirituale, il benessere e la conoscenza di nuove culture.
Diffonde lo yoga e il trekking come strumento di conoscenza di se stessi aiutando le persone a raggiungere uno stato di benessere ed equilibrio psicofisico.
È papà di Margherita e Caterina India che ha iniziato allo yogatrekking.
Vincenzo Landolina
Vincenzo Landolina nasce a Roma. Si laurea in Lettere Moderne (Sapienza Università di Roma) ma vive e lavora ad Anagni (FR) presso un'azienda privata.
Scopre l’amore per la montagna all’età di nove anni fra i Monti delle Mainarde, nel Parco Nazionale di Abruzzo. Da allora, in solitaria o in compagnia di amici, l’escursione e il cammino in montagna divengono parte del suo stile di vita.
Condivisione, fatica, disciplina sono gli elementi di questa educazione.
Ama viaggiare per conoscere e condividere arte e cultura, si interessa di sport (fitness, jogging, MB, diving) ma si nutre in egual misura di letteratura e storia.
Cura in particolare le uscite e le escursioni a Sud di Roma: nel Parco Regionale dei Castelli Romani, nel Parco Regionale dei Monti Simbruini, Monti Ernici, Monti Lepini, PNALM (Parco Nazionale Abruzzo Lazio Molise), Parco Nazionale del Circeo, Parco Regionale Monti Ausoni-Aurunci.
“Un incanto lo spingeva innanzi, un incanto lo serbava incolume. Chiaramente, a quella immensità selvaggia non chiedeva altro se non spazio in cui respirare e in cui farsi largo”.
- Conrad